Lo sguardo della scrittura si è dilatato e non ha confini, tra terra, cielo e mare. Così le parole volano e navigano, si arricchiscono di sfumature e di complessità. Riuscirà la mente e il cuore a trattenerne qualcuna?

giovedì 27 gennaio 2011


Oggi è la Giornata della Memoria, per non dimenticare la storia ma soprattutto le persone. Lo spettacolo di Paolini sulla TV7 mi ha condotto per mano in un mondo di dolore, nato molto prima dell'evento Hitler. All'inizio dell'800 in Germania una generazione di medici e psichiatri, al servizio dei governi, ripulivano il sangue del popolo tedesco dai malati di mente, dai bambini con handicap, dagli anziani malati: prima con la sterilizzazione e successivamente con l'eliminazione.

Era un modo per fare risparmiare e togliere dalla circolazione individui che pesavano economicamente sul PIL nazionale. I Tedeschi si preparavano alle richieste di Hitler nei confronti degli Ebrei, zingari, omosessuali.

Siamo proprio così lontani da questa terribile storia? E dove li mettiamo anche noi i migranti, i nomadi, gli handicappati e tutte le persone malate che pesano sui nostri destini?

Questa è una giornata che richiede un attimo di silenzio per un respiro che apra il cuore verso gli altri. Ce n'è bisogno in un mondo così scarsamente in ascolto di chi ci passa vicino e ha bisogno almeno di uno sguardo. Mi è rimasta impressa un'immagine televisiva di un barbone, in una città italiana, morente per il freddo. La gente passava e non lo vedeva e poi un prete con un lungo abito talare lo ha superato come se fosse trasparente. Ma dove si sono nascosti i valori della benevolenza, del rispetto e dell'amore?

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