Lo sguardo della scrittura si è dilatato e non ha confini, tra terra, cielo e mare. Così le parole volano e navigano, si arricchiscono di sfumature e di complessità. Riuscirà la mente e il cuore a trattenerne qualcuna?

martedì 26 giugno 2012

martedì 12 giugno 2012


LA BELLEZZA DI CRESCERE

Bellezza è armonia, autenticità, slancio verso il domani; qualità che dovrebbero connettersi nelle fasi del vivere e del  crescere che rappresentano un aspetto della normalità.
Non avviene sempre così se predominano paure e scarse attese.
Eppure una buona parte di ragazzi è carica di speranze, nonostante il pessimismo che li circonda.
- Io non ho fretta di crescere, perché mi piace essere spericolata. I miei genitori invece sono sempre impegnati e non hanno mai tempo di giocare, a parte mio papà che è una persona speciale, perché in fondo è ancora un bambino. E’ molto giocherellone ma, davanti al lavoro o alle difficoltà, ritorna adulto.- Scrive una ragazzina di dodici anni.
 - I grandi hanno anche più sofferenze come le preoccupazioni per un figlio, la perdita dei genitori, le ansie per il lavoro e per i soldi.
Un giorno dovrò affrontarle anch’io queste difficoltà e, quando sarò pronta, credo che riuscirò a viverle senza paura.-
Saggia riflessione emersa in una classe di una media inferiore, luogo dell’anima, dove le emozioni relative al futuro hanno acquisito visibilità.
Perché si nasce? Che cosa ricordano gli altri di me? Chi sarò domani? Sono felice di essere al mondo? Domande che tendono a soffermare i ragazzi sul senso della vita e del tempo che passa, spalancando visioni sul sé e sugli altri.
Da qui sono nate riflessioni metafisiche sul nascere e morire nella lunga onda dell’esistenza in cui il tempo del divenire e del finire non è davanti a noi ma dentro alle azioni che ogni giorno compiamo.
- Ma che senso ha nascere- dice un ragazzo- se poi si deve morire. Il tempo che abbiamo davanti ci porta là dove nessuno vorrebbe andare. Sarebbe bello il contrario.-
Gli umani non sono immortali, ragioniamo insieme, ma lo diventano grazie alle idee, alle invenzioni e quando producono bellezza attraverso l’arte. Nascere è un inizio magico perché concede all’uomo e alla donna il potere di manifestare le potenzialità della mente.
- Della mia nascita - aggiunge un altro- non ho ricordi; mi raccontano che ero un bambino tranquillo e che adesso sono cambiato; non mi rendo conto del perché.”
E’ tutto nella norma, in quanto crescere significa cambiare; questa è la forza dell’essere umano che sta per conquistare il domani e non è mai uguale a prima.
Il tempo trasforma e va avanti ma conserva in parte l’essenza del temperamento.
Iniziare a camminare con le proprie gambe genera brividi di piacere e quando non si è ancora totalmente in grado di andare da soli per le strade della vita, ci si attrezza a questa avventura.
- E’ vero perché da piccolo ero pieno di paure che non sono nulla rispetto a quelle di oggi.- Un ragazzo entra nel dialogo - Nell’album di famiglia sono ritratto sempre per mano a qualcuno.-
Certo vivere è un’impresa difficile ma nello stesso tempo straordinaria: si è felici quando si scoprono l’amore e la bellezza della natura; quando in una giornata qualsiasi si sta con gli amici e si apprendono tante cose; quando ci si accorge che sperimentare in prima persona rende forti.
Che cosa è essenziale per un ragazzo che abita questo tempo e cerca di individuare come sarà il proprio futuro? C’è una responsabilità individuale a scrutare fino in fondo quanto di sacro ci è stato trasmesso, la spinta giusta per affrontare i passaggi che si incontrano.
- Vorrei sfruttare al meglio la vita che mi è stata donata. Sono consapevole che non si può far tutto e che ci sono dei limiti ma li vorrei abbattere e andare oltre.-
Che bellezza in queste prospettive, raccontate così, a voce spiegata e senza troppe sovrastrutture!
Del lungo periodo adolescenziale appaiono normalmente le problematiche insolenti o il vuoto dei valori: perché non partire invece dai quei semi preziosi che si incontrano quasi casualmente per collocarli al centro delle relazioni?
Non rimane molto tempo agli umani per recuperare la bellezza del divenire e assaporarla con lentezza.
Ancora una volta soccorrono i pensieri di Seneca, vissuto nel IV° secolo a.C, consigliere di Nerone, così attuali perché impregnati di una saggezza che tutti comprendono:
” Forse, Lucilio, mi domanderai come mi comporto io, che, con te, sono così largo di consigli. Ti risponderò con franchezza: faccio come un riccone ordinato e diligente, tengo il conto di quello che spendo. Non posso dire di non buttare al vento nulla, posso dire che cosa butto via e spiegare perché e come; sono in grado di rendere conto della mia povertà. Naturalmente capita anche a me, come alla maggior parte delle persone cadute in miseria senza loro colpa, che tutti siano pieni di comprensione, ma nessuno sia disposto a dare una mano. Ma che importa? Secondo me non è povero chi si fa bastare quello che gli resta, anche se è poco. Quanto a te, però, preferirei che tenessi ben stretto quello che hai; e dovrai cominciare subito. Perché, come dicevano i nostri vecchi, è troppo tardi fare economia, quando si è arrivati al fondo; tanto più che nel fondo non c’è solo ben poco, ma anche il peggio.”
Le parole risuonano cariche di consapevolezza a significare che il pensiero rivolto alla fine del ciclo vitale comporta un risparmio di energie per dare valore a quanto conta veramente.
Ipotizzare quindi un futuro e lavorare perché questo avvenga al meglio,per un giovane significa riprendersi in mano la propria vita, senza lasciarsi influenzare da falsi modelli.
- Superare tutte le prove-  scrive un ragazzo - per crescere e diventare maturi, mi renderà più coraggioso e…quando mi sentirò triste, una cosa che mi tirerà su, sarà ascoltare una bella canzone.-
 Forse Seneca voleva dire che  ognuno possiede un patrimonio prezioso da spendere  e “non c’è tempo da perdere.”





SAPER PREVEDERE

L’esistenza degli individui si è notevolmente allungata e l’adolescenza, di conseguenza, dura di più. In essa coesistono una pluralità di percorsi e di situazioni che mutano, a seconda del contesto in cui gli adolescenti vivono. Insieme a tante costanti; una di queste è la dimensione del divenire e del crescere.
Il diventare grande rappresenta un prima tappa del futuro; è un confine che fa uscire i ragazzi da una infanzia che, a una determinata stagione, sta stretta e che si vuole superare. E’ come una finestra che si apre su uno scenario che appare allettante perché significa  libertà di agire, finalmente, in modo autonomo.
Poi ci saranno altri confini da superare ma per il momento il diventare grande genera un fascino particolare. E ogni ragazzo vuole appropriarsi del proprio futuro con quella generosità istintiva che gli appartiene.
-  Io sono un bambino di nove anni e vorrei rimanere piccolo, ma tutti siamo destinati a diventare grandi. Vorrei diventarlo solo con la statura, perché sto bene così. Da grandi non si potrà più giocare, divertirsi e poi ho ancora tanto da imparare.-
Una ragazzina scrive
- Se diventi grande devi lavorare, pagare le tasse, mantenere i figli, se ti sposi; quando poi vai sempre di fretta hai l’ansia, sei stanca e stressata.-
E un’altra
- Tutti mi dicono che crescere è faticoso ma io questi grandi non li capirò mai!-
Oppure
- Sono contentissimo di diventare grande, ma ci sono anche molte cose che mi preoccupano del tipo che dovrò decidere la mia vita e fare sempre le scelte giuste.-
Sapere prevedere il futuro appartiene all’individuo nel momento in cui si accorge che il tempo passa e le trasformazioni modificano il corpo e la mente. E’ un’attività del pensiero quella di immaginarsi proiettati in avanti e in questa prospettiva si coniugano insieme il piacere di crescere e il timore di affrontare il domani.
Il mondo che circonda i ragazzi è problematico e confuso; così anticipatamente e sicuramente prima di quanto avvenisse nelle altre generazioni, i passaggi risultano accidentati e sconnessi.
E poi i giovani non sono stati educati alla fatica e crescere non è semplice; certo una buona parte di responsabilità appartiene agli adulti che li agevola in tutto, con la speranza di salvarli e proteggerli. Voler bene non è questo. Occorre far capire che la vita è breve e bisogna viverla con pienezza, mettendoci volontà e impegno.
- Ah che bello pensare che tra dieci anni avrò ventun anni!-  Il tempo scorre in fretta e
- Mentre il mondo va avanti anche la vita va avanti e noi cresciamo come per magia.- Dicono alcuni ragazzi
Il tempo è inesorabile ed infatti Seneca dice a Lucilio” Mentre rimandiamo le nostre scadenze, il tempo passa. Tutto ci è estraneo, Lucili, solo il tempo è veramente nostro: l’unica cosa di cui la natura ci ha fatto padroni; ma è passeggero e instabile, e chiunque può estrometterci da questa proprietà. “
I ragazzi hanno fretta di crescere per la voglia di camminare da soli e scoprire la realtà che li circonda.
- A me piacerebbe diventare grande in fretta perché puoi liberarti della mamma, del papà, della nonna e del nonno. Puoi fare i viaggi da solo con l’aereo, con il treno e la metropolitana; puoi fare quello che vuoi, più o meno, senza la mamma e il papà. Mi sentirò grande a quarantun anni perché è l’età dei miei genitori.-
L’onnipotenza giovanile prende il sopravvento; le emozioni straripano ed è giusto così, in una fase del crescere che presenta diverse costanti.
- Ho proprio fretta di diventare grande per realizzare i miei sogni. Chissà come sarà! Immagino che puoi stare sveglia fino a tardi e alla mattina ti senti stanca. Si hanno tante cose, si guidano le macchine, si va a lavorare, si va in pensione.
Quando non sarò più un bambino potrò vedere tutti i cartoni animati, berrò tutta la coca-cola che vorrò. Potrò scavalcare i cancelli e potrò scendere dallo scivolo in piedi.-